Percorso guidato

Verona e i ponti degli anni Trenta

Autore

Angelo Bertolazzi

La città in trasformazione

All’indomani della Grande Guerra lo sviluppo della città riprese con rinnovato vigore: il progressivo decadimento dei vincoli derivanti dalle servitù militari e la disponibilità di fonti di energia proiettò lo sviluppo urbano di Verona oltre le mura, modificando quella statica e tradizionale immagine della città che si era mantenuta anche negli ultimi decenni dell’Ottocento.

La crescita urbana, sotto la spinta dell’industrializzazione assunse, come in altre città italiane ed europee, ritmi e modi incontrollati. Nel 1926 si iniziò quindi a preordinare lo sviluppo dei nuovi quartieri, sia stabilendo i limiti della futura espansione sia seguendo le direttive definite con i piani regolatori zonali. Nel 1933 ci fu il concorso per il primo Piano Regolatore Generale della città. Uno degli obbiettivi della pianificazione era quello di assecondare e regolare le nuove espansioni urbane attraverso la razionalizzazione e il potenziamento delle infrastrutture. Questo comportò da un lato il rifacimento dei ponti in ferro dell’Ottocento e dall’altro la costruzione di nuovi ponti di attraversamento sull’Adige, sia per collegare le due rive all’interno del centro storico sia per completare l’anello di circonvallazione esterna. Nell’arco di circa 15 anni vennero costruiti i ponti Catena (1929) e San Francesco (1929) per garantire i collegamenti esterni al centro, oltre a ponte della Vittoria (1930) per collegare il nuovo quartiere Trento con il centro cittadino e monumento ai caduti veronesi della Grande Guerra, mentre vennero ricostruiti i ponti Garibaldi (1935), Umberto (1936), delle Navi (1937) e Aleardi (1939).

Le nuove strutture vennero costruite in calcestruzzo armato, il materiale che all’epoca rappresentava la modernità e il progresso. Nell’impiego del nuovo materiale vennero coinvolti i migliori professionisti a livello nazionale: Arturo Danusso (1880-1968) per ponte della Vittoria, Luigi Santarella (1886-1935) per ponte Garibaldi, Giuseppe Albenga (1882-1957) e Luigi Stabilini (1896-1967) per la ricostruzione di ponte delle Navi. Le nuove strutture in calcestruzzo armato – soprattutto quelle nel centro storico – vennero rivestite in lastre di pietra veronese per migliorarne l’inserimento nell’ambiente, secondo quanto prescritto dalla Soprintendenza scaligera, che impedì anche l’impiego di soluzioni tecnologicamente più avanzate come i ponti a campata unica.

Ponte San Francesco e ponte Catena

La costruzione di ponte Catena e di ponte San Francesco vennero deliberate nel 1926 e la gara d’appalto venne vinta dall’impresa S.A. Bertelè, con sede a Torino e Roma e specializzata in strutture in calcestruzzo armato, che presentò due progetti elaborati dall’ing. Carlo Scarafia e dall’arch. Mario Dezzuti di Torino. I lavori dei due ponti iniziarono nel 1928 e ultimanti nella seconda metà del 1929: ponte Catena venne inaugurato il 28 ottobre 1929 e collaudato il 31 gennaio 1930; ponte San Francesco venne invece collaudato il 31 luglio 1930 e inaugurato il 28 ottobre dello stesso anno.

Entrambe i ponti lunghi 112,50 m presentavano tre arcate a sesto ribassato con una struttura ad arco e soletta di irrigidimento realizzata completamente in calcestruzzo armato gettato in opera. I voltoni continui avevano spessore variabile (30 cm in chiave e 40 cm all’imposta) e sorreggevano la soletta d’impalcato formata da una serie di travi longitudinali e trasversali e da un solettone, collegati tra loro da pilastrini in calcestruzzo armato a sezione quadrata.

Con la costruzione di questi due ponti l’Amministrazione Comunale riuscì a creare un anello di circonvallazione che metteva in collegamento tra loro i quartieri esterni alle mura, allontanando il traffico pesante dal centro storico.

Ponte della Vittoria e ponte Garibaldi

I due ponti servivano per collegare il centro storico con il quartiere Trento che in quegli anni si stava sviluppando nella Campagnola. Nel 1923 l’Amministrazione Comunale deliberò la costruzione di un ponte dedicato alla Vittoria della Grande Guerra; il concorso venne vinto nel 1925 dal gruppo dell’arch. Ettore Fagiuoli e dall’ing. Ferruccio Cipriani. Il progetto esecutivo a firma dell’ing. Arturo Danusso fu appaltato all’impresa Tosadori che nel 1926 iniziò i lavori; le strutture principali vennero collaudate nel 1927, mentre il 4 novembre 1929 avvenne l’inaugurazione e nel 1931 si collocarono i gruppi bronzei degli scultori veronesi Salazzari e Biancini.

Il ponte a tre arcate policentriche era lungo 111 m, con struttura in calcestruzzo armato di tipo cellulare costituita da una soletta di intradosso e una di impalcato collegate da muretti longitudinali e diaframmi trasversali, una soluzione strutturale leggera ma resistente necessaria per supportare il massivo rivestimento in Nembro veronese.

Nel 1932 il Comune dispose la sostituzione del vecchio ponte Garibaldi metallico. L’appalto venne vinto nel 1933 dall’impresa Bertelé che elaborò il progetto insieme all’ing. Luigi Santarella e all’arch. Dezzuti. I lavori vennero iniziati nel 1934 dopo che venne risolta la questione della forma delle pile con la Soprintendenza. Il ponte venne inaugurato il 21 aprile 1935 e fu collaudato solo nel febbraio del 1936. Sulle quattro pile vennero posizionate delle statue di Ruperto Banterle raffiguranti delle allegorie di Garibaldi.

Il ponte era formato da tre arcate a sesto ribassato per una lunghezza totale di 89 m e la struttura in calcestruzzo armato era di tipo cellulare con setti longitudinali collegati trasversalmente, e voltoni continui che si univano in chiave alla soletta. Anche in questo caso venne applicato un rivestimento in lastre e bolognini di pietra locale, secondo le prescrizioni della Soprintendenza.

Ponte Umberto, ponte Navi e ponte Aleardi

La ricostruzione dei ponti esistenti a causa dell’aumento del traffico veicolare continuò per tutta la seconda metà degli anni ’30. Nel 1934 il Comune deliberò di ricostruire ponte Umberto spostato di 28 m per consentire l’allineamento tra via Nizza e strada San Tomaso. Anche in questo caso l’appalto venne vinto dall’impresa Bertelé che presentò gli elaborati nel 1935. La necessità di rivedere il progetto per migliorarne l’ambientamento secondo le indicazioni della Soprintendenza determinò importanti modifiche nelle forme e nelle scelte costruttive.. Il progetto finale, elaborato dall’ing. Giuseppe Albenga e poi dall’ing. Federico Albert, prevedeva infatti l’impiego di armature tipo “Melan” annegate nel calcestruzzo. I lavori iniziarono nell’ottobre 1937 e terminarono nel maggio del 1938, ma il ponte venne collaudato dall’ing. Stabilini solo nel maggio 1940. Il nuovo ponte aveva una struttura a travata semplicemente appoggiata su tre campate, per una lunghezza complessiva era di 88 m. Il rivestimento era realizzato con lastre in pietra di Verona.

Nel 1933 fu deliberata la sostituzione delle strutture metalliche del ponte delle Navi: queste vennero sostituite da un nuovo impalcato con travi in calcestruzzo armato, mentre si mantennero le pile originali sopraelevate fino al parapetto. Dopo l’approvazione del progetto definitivo, a firma dell’arch. Midana e degli ing. Albert e Albenga, l’impresa Bertelé iniziò i lavori a fine 1934, terminandoli solo il 21 aprile 1936. Il ponte venne inaugurato ufficialmente il 28 ottobre 1936, e fu collaudato dall’ing. Stabilini l’anno successivo.

Il ponte Aleardi fu l’ultimo ad essere ricostruito in calcestruzzo armato: il Comune deliberò la sostituzione della precedente struttura ottocentesca nel 1937. Il progetto, redatto dall’ing. Umberto Zanolini e dall’Ufficio Tecnico del Comune, prevedeva una nuova struttura cellulare in calcestruzzo armato con voltoni continui, impalcato e nervature controventate internamente, sulla quale venne applicato un rivestimento in pietra veronese. Il nuovo ponte a tre archi a sesto ribassato e lungo 90 m venne iniziato dall’impresa Bertelé nel settembre del 1939, ma i lavori furono sospesi nel 1942 a causa della guerra. La struttura, parzialmente danneggiata nel 1945, venne completata nel dopoguerra seguendo il progetto originale semplificato nella parte decorativa. Il ponte fu collaudato il 2 luglio 1950.